Comune di Macerata - Sistan - Istat Annuario Statistico 2003 |
Capitolo 1 La popolazione |
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1.3 Famiglie e stato civile
Il numero di famiglie censito nel 2001 è pari a 15.959 con una media di 2,56 componenti per famiglia (tav. 1.11; graf. 1.6): un dato che riflette la più generale tendenza alla riduzione dei componenti nella famiglia italiana, famiglia intesa come prima aggregazione sociale della sfera privata di un individuo (si pensi che nel 1991 il numero medio di componenti a Macerata era 2,9); in più osservando la stessa statistica per i comuni limitrofi e per i totali territoriali, si nota come il rapporto del capoluogo sia abbastanza basso, anche se molto vicino alle medie nazionale e regionale. Dall’osservazione dei dati delle famiglie per numero di componenti (tav. 1.12) questo fenomeno di parcellizzazione viene ulteriormente provato: si nota come 8.565 famiglie siano composte da uno o due componenti (tav. 1.12) cioè più del 50% del numero totale (nel 1991 su un totale di 14.918 famiglie, solo 6.571, e cioè il 44%, era composto da uno o due componenti), mentre c’è stata una notevole diminuzione nella tipologia formata da quattro componenti considerando che si è passati dalle 3.247 famiglie censite nel 1991 (pari al 21,8% del totale) alle 2.812 censite nel 2001 (pari al 17,6% del totale); sempre più rare le famiglie composte da 5 componenti ed oltre: se nel 1991 erano 1.634 e la loro percentuale sul totale era del 11%, nel 2001 esse sono 1.122 e in composizione percentuale appena il 7%. Anche il quadro sullo stato civile degli abitanti maceratesi offre interessanti spunti di riflessione (tav. 1.3; graf. 1.7): nel complesso diminuiscono sia i celibi/nubili sia i coniugati (rispettivamente dal 1991, 1.274 in meno per la prima tipologia e 1.705 in meno per i coniugati) , mentre aumenta il numero dei separati legalmente (dallo 0,9% del 1991 al 1,5% del 2001) e dei divorziati (dal 0,6% del 1991 al 1,3% del 2001); in aumento anche il numero dei vedovi e delle vedove (dal 8,3% del 1991 al 9,5% del 2001). Il 50,3% degli abitanti risulta coniugato (nel 1991 erano il 51,7%), ma se si scompone per genere, si nota come, in percentuale dei rispettivi totali, siano molti di più i maschi rispetto alle femmine. L’analisi degli abitanti per genere e per stato civile ci suggerisce che, se non è aumentato il numero dei celibi e delle nubili, è probabile che una buona parte delle nuove famiglie composte da un solo componente (passate da 2.864 nel 1991 a 4.201 nel 2001) potrebbero essere quelle di divorziati e quelle il cui componente unico è vedovo, anzi vedove considerando che il 15,5% del totale femminile risulta in questo stato (nel 1991 era il 13,6%). In quest’ultima tipologia di stato civile, il numero più alto di donne rispetto agli uomini è inoltre un’ulteriore prova della maggiore probabilità di sopravvivenza della componente femminile rispetto a quella maschile.
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