Comune di Macerata - Sistan - Istat

Annuario Statistico 2004

Capitolo 5

Attività economiche

 
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5.3 – Istituzioni pubbliche e private

Le istituzioni pubbliche[4] risultanti dal Censimento del 2001 che hanno la loro sede principale o unica nel territorio di Macerata sono 26, le unità locali 147 e gli addetti che vi lavorano ammontano a 5.582 (tav. 5.3).

Una persona su tre di quelle che lavorano a Macerata è occupata presso un ente pubblico. Di queste, il 35% svolge attività nel settore dell’istruzione, il 30% nella pubblica amministrazione, il 29% nella sanità e nei servizi sociali, mentre il restante 6% si divide tra le ‘altre attività economiche’ e gli ‘altri servizi pubblici, sociali e personali’.

Dal confronto dei dati dei Censimenti Generali dell’Industria e dei Servizi del 1991 e del 2001 emerge che l’universo degli enti pubblici a Macerata ha assistito ad una certa trasformazione. Il numero delle istituzioni nel 2001 è risultato raddoppiato rispetto al 1991, mentre si sono perse 55 unità locali, anche se i relativi addetti sono aumentati di 476 unità totali.

Il numero di addetti in media per ogni unità locale è passato da 25 nel 1991 a 38 nel 2001, testimoniando una maggiore concentrazione di personale nelle meno numerose sedi di lavoro. Considerando i valori assoluti, in espansione figurano gli enti collegati ad altre attività economiche (3 istituzioni, 3 unità locali e 123 addetti in più rispetto al 1991) e quelli collegati ad altri servizi pubblici, sociali e personali (13 istituzioni, 1 unità locale e 21 addetti in più); d’altra parte, si ridimensiona il settore della pubblica amministrazione, con 3 istituzioni, 40 unità locali e 72 addetti in meno rispetto al 1991.

Nel comune di Macerata le istituzioni private[5] rilevate nel corso del Censimento del 2001 ammontano a 353, le relative unità locali sono 413 e gli addetti 664 (tav. 5.4). Le organizzazioni del settore non profit esistenti in città concentrano la propria attività nel settore degli altri servizi pubblici, sociali e personali, dove si registrano 292 istituzioni, 331 unità locali e 254 addetti. Il numero di addetti è elevato anche nel campo della sanità e degli altri servizi sociali, dove si riscontrano 48 istituzioni, 65 unità locali e 310 addetti.

Anche in questo caso il confronto tra i dati dei due Censimenti consente di comprendere le dinamiche che si sono verificate nell’ultimo decennio.

E’ subito evidente che le istituzioni private dal 1991 al 2001 si sono moltiplicate, passando da 72 a 353; tale incremento (390%) è accompagnato dall’espandersi delle unità locali (+268 nel 2001), e –in misura minore – dei relativi addetti (+209 nel 2001). Si tratta di variazioni che riflettono sia l’indubbio sviluppo del ‘terzo settore’ che la maggiore accuratezza che ha caratterizzato la rilevazione del 2001 rispetto a quella precedente.

La crescita ha interessato diverse sezioni di attività economica; in termini di istituzioni e unità locali è il settore degli ‘altri servizi pubblici, sociali e personali’ a registrare la maggiore crescita, con 236 nuove istituzioni e 223 unità locali in più rispetto al 1991. In termini di addetti invece la maggiore espansione (+252%) ha interessato le organizzazioni non profit del settore sanitario e degli altri servizi sociali che in base ai dati del 2001 rappresentano 310 posti di lavoro attivi, 222 in più rispetto al 1991.

 


 [4] Unità giuridico-economica la cui funzione principale è quella di produrre beni e servizi non destinabili alla vendita e/o di ridistribuire il reddito e la ricchezza e le cui risorse principali sono costituite da prelevamenti obbligatori effettuati presso le famiglie, le imprese e le istituzioni non profit o da trasferimenti a fondo perduto ricevuti da altre istituzioni dell'amministrazione pubblica. Costituiscono esempi di istituzione pubblica: Autorità portuale, Camera di commercio, Comune, Ministero, Provincia, Regione, Università pubblica, ecc.

 [5] Unità giuridico-economica dotata o meno di personalità giuridica, di natura pubblica o privata, che produce beni e servizi destinabili o non destinabili alla vendita e che, in base alle leggi vigenti o a proprie norme statutarie, non ha facoltà di distribuire, anche indirettamente, profitti o altri guadagni diversi dalla remunerazione del lavoro prestato ai soggetti che la hanno istituita o ai soci. Costituiscono esempi di istituzione nonprofit privata: le associazioni, riconosciute e non riconosciute, le fondazioni, le organizzazioni non governative (Ong), le organizzazioni di volontariato, le cooperative sociali e le altre organizzazioni non lucrative di utilità sociale (Onlus), i partiti politici, i sindacati, gli enti religiosi civilmente riconosciuti, le organizzazioni religiose ivi comprese diocesi e parrocchie.

 

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