Comune di Macerata - Sistan - Istat

Annuario Statistico 2004

Capitolo 6

Finanza locale

 
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Capitolo 6

Finanza locale

 

6.1 – Entrate del Comune

Il bilancio di previsione delle entrate del Comune di Macerata per l’anno 2003 si attesta su un volume di 64 milioni di euro (+9% rispetto al 2002). Tale cifra è ripartita fra entrate tributarie (33%), entrate per alienazione e trasferimento di capitali (29%), entrate per accensione prestiti (15%), entrate da parte dello Stato, della Regione e di altri Enti pubblici (10%), servizi per conto terzi (8%) ed entrate extra-tributarie (5%) (tav. 6.1).

Osservando più analiticamente le componenti delle entrate tributarie previste si evince che le imposte, costituite in larghissima parte dall’Ici e dall’addizionale e compartecipazione Irpef, raggiungono le 16.780 migliaia di euro, mentre le tasse, in prevalenza costituite dalla tassa sui rifiuti, raggiungono le 4.453 migliaia di euro.

A consuntivo il bilancio dell’Amministrazione comunale per l’anno 2003 si è chiuso con 52.464 migliaia di euro in entrata, con uno scarto di 11.536 migliaia di euro, pari al 18% in meno rispetto a quanto preventivato (tav. 6.3; graf. 6.1).

Tra le entrate di natura ordinaria, sul Rendiconto della gestione le entrate tributarie ammontano al 42% delle entrate totali, gli introiti da Stato, Regione ed altri Enti al 15%, mentre i proventi dei servizi pubblici ed altre entrate extra-tributarie contribuiscono per il 7%. Tra le entrate a carattere straordinario le alienazioni, i trasferimenti di capitali e la riscossione di crediti concorrono per il 14% alle entrate complessive, i proventi che scaturiscono dall’accensione di prestiti aggiungono un ulteriore 13% e infine i servizi per conto terzi ammontano al 9%.

Rispetto a quanto preventivato, le maggiori differenze si registrano nelle entrate dovute ad alienazioni e trasferimenti di capitale, con 11 milioni circa di euro in meno, e nei prestiti accesi, che hanno subito un calo di 3 milioni circa di euro in rapporto al programma iniziale.

Dal confronto tra i conti consuntivi del 2002 e del 2003 emerge che l’Amministrazione comunale nel 2003, con 5.085 migliaia di euro in meno, ha avuto a disposizione un minor volume di entrate complessive. Tale cifra si compone di una variazione negativa delle entrate straordinarie (30% in meno rispetto al 2002), dovuta principalmente ai minori introiti relativi ad alienazioni e trasferimenti di capitali (diminuiti del 63% rispetto alla stessa voce nel bilancio 2002), che all’accensione di prestiti (variate del -42% rispetto alla stessa voce del bilancio 2002). Al contempo si rileva un aumento delle entrate ordinarie (9% in più rispetto al 2002), generato in primo luogo dall’incremento delle entrate tributarie (+21% rispetto al 2002) al netto della diminuzione registrata dalla voce “trasferimenti da parte dello Stato” (-35% rispetto al 2002).

Scendendo nel dettaglio delle entrate, il gettito dell’Ici (imposta comunale sugli immobili),  rappresenta il 47% del totale delle imposte riscosse nel 2003. Esso si è incrementato del 12% rispetto all’anno precedente, per via del maggior numero di unità immobiliari (+4%) e altresì per lo spostamento dal 6,7 al 7,0 per mille dell’aliquota applicata sugli immobili ad esclusione dell’abitazione principale (tav. 6.12; graf. 6.2). Dal 2002, inoltre, è attivo il recupero riferito agli anni precedenti, che incide mediamente per il 12% sul provento totale dell’imposta.

La Tarsu (tassa sullo smaltimento dei rifiuti solidi urbani), i cui introiti costituiscono il 90% delle tasse incassate dal Comune, nel 2003 sale del 27% rispetto all’anno 2002, sia grazie all’aumento degli utenti (è in calo solo il numero dei ristoranti, pizzerie e bar) che delle superfici soggette a tassazione (+8% in confronto all’anno precedente) (tav. 6.8; tav. 6.9; graf. 6.3). I proventi sono pari a 3.545 migliaia di euro e la media delle entrate per residente è pari a 84,74 euro (tav. 6.10).

La Tosap (tassa per l’occupazione del suolo pubblico) nell’anno 2003 ha contribuito alle entrate totali dell’Amministrazione Comunale per 463.917 euro, il 14% in più rispetto al 2002 (tav. 6.7). Il gettito dovuto per occupazioni permanenti del suolo pubblico ha concorso per il 69% del totale. Dei 3.215 passi carrai autorizzati nel territorio comunale, sono 2.209 quelli soggetti a tributo (tav. 6.11). In rapporto a questi ultimi è da aggiungere che la riduzione del loro numero (66 in meno rispetto al 2002) è una conseguenza dell’aggiornamento della banca dati dell’Ufficio Tributi.

Le entrate per pubblicità nel 2003 hanno fatto registrare nelle casse del Comune di Macerata 482.816 euro, il 3% in più rispetto all’anno precedente (tav. 6.6). L’imposta comunale sulla pubblicità ha concorso per il 56% al totale delle entrate, mentre i diritti scaturiti dalle pubbliche affissioni hanno inciso per il 44%.

Dalla Relazione generale sulla situazione economica del Paese riferita all’anno 2002 è possibile desumere quali sono le maggiori entrate tributarie dell’Amministrazione statale italiana. Al primo posto c’è l’Irpef (imposta sul reddito delle persone fisiche), con 175.027 milioni di euro, seguita dall’IVA (imposta sul valore aggiunto), con un ammontare di 94.894 milioni di euro, e dall’Irpeg (imposta sul reddito delle persone giuridiche), con 29.789 milioni di euro. Procedendo, al quarto posto per consistenza del tributo si rileva l’imposta relativa agli olii minerali e loro derivati (20.657 milioni di euro), seguita da quella delle ritenute sui redditi da capitale (11.635 milioni di euro). Le entrate da tabacchi e proventi vari del Monopolio hanno portato nelle casse dello Stato 7.889 milioni di euro, mentre la tassa speciale per i veicoli azionati con gas metano 7.642 milioni di euro.

 

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