Comune di Macerata - Sistan - Istat Annuario Statistico 2004 |
Capitolo 6 Finanza locale |
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6.2 – Spese del Comune La spesa totale prevista per l’esercizio finanziario 2003 dal Comune di Macerata ammonta a 64 migliaia di euro (+9% in confronto al 2002), in pareggio rispetto alle entrate previste. Tra le voci che compongono la spesa totale, le spese correnti incidono per il 46% e le spese in conto capitale per il 42%; in entrambi i casi emergono previsioni di spesa consistenti in relazione al settore territorio e ambiente e a quello dell’amministrazione, gestione e controllo. L’8% delle spese totali previste riguarda i servizi per conto terzi e il 4% il rimborso di prestiti (tav. 6.2). A consuntivo il bilancio dell’Amministrazione comunale per l’anno 2003 si chiude con un volume di spesa pari a 52.463 migliaia di euro, con uno scarto di 11.537 migliaia di euro, pari al 18% in meno rispetto a quanto preventivato (tav. 6.4; graf. 6.4). Le principali spese rendicontate riguardano per il 28% l’amministrazione generale, per il 16% il territorio e l’ambiente, il 10,4% la viabilità e l’illuminazione pubblica, il 10,0% il settore sociale e l’8% la cultura. Rispetto a quanto previsto, le maggiori differenze si registrano nelle spese relative a territorio e ambiente, con circa 9 milioni di euro in meno, e a sport e ricreazione, per cui si sono spesi 2 milioni circa di euro in meno. Dal confronto tra i conti consuntivi del 2002 e del 2003 emerge che nel 2003 l’Amministrazione comunale ha effettuato all’incirca 5 milioni di euro di spese in meno. Le spese di parte corrente sono passate dal 53% del 2002 al 61% del 2003, mentre le spese di parte capitale, hanno subito un drastico ridimensionamento, incidendo per il 25% sul totale generale delle spese (nel 2002 erano pari al 38%). Nel corso del 2003 la variazione percentuale rispetto al 2002 è negativa per le spese relative all’istruzione pubblica (-61%), alla viabilità e illuminazione pubblica (-53%), allo sport e ricreazione (-22%) e al territorio e ambiente (-17%); in tutti questi settori le riduzioni sono dovute interamente alle spese in conto capitale. Sono invece salite le spese per la cultura (+55% rispetto all’anno precedente), l’amministrazione generale (+24%) e il settore sociale (+6%); mentre nei primi due casi l’aumento dei costi è da imputarsi alle spese in conto capitale, per quanto attiene al sociale l’incremento riguarda le uscite correnti. Un approfondimento analitico della spesa sostenuta dal Comune di Macerata per l’erogazione di alcuni servizi è riportato nel capitolo 7. Uno studio Istat di recente pubblicazione evidenzia come negli ultimi dieci anni i Comuni italiani abbiano aumentato la propria autonomia finanziaria, attingendo in misura maggiore dalle entrate tributarie. Infatti, i minori trasferimenti statali inducono le amministrazioni a scegliere tra il taglio delle spese e dei servizi alla cittadinanza oppure il ricorso alla leva delle imposte locali. In questo senso il Comune di Macerata si inserisce nella tendenza nazionale di aumento delle imposte comunali, con un grado di autonomia finanziaria[1] che nel 2002 è pari al 71,1% delle entrate correnti. Lo stesso indicatore rilevato dall’Istat fa registrare il 73,1% in relazione ai comuni marchigiani e il 66,2% se riferito a tutti i comuni italiani.
[1] Il grado di autonomia finanziaria è dato dal rapporto tra la somma delle entrate tributarie e quelle extra-tributarie per il totale delle entrate correnti.
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